lunedì 9 giugno 2014

Perché?

9 giugno



Quando una persona “normale” decide di partire per un “viaggio” del genere deve anche chiedersi perché si appresta a partire.
Il Cammino di Santiago è un vero e proprio cammino. Si dice che cominci appena usciti di casa, per me, più “semplicemente”, si inizia il proprio cammino quando ci si incomincia a porre delle domande. Domande diverse da persona a persona e che hanno come comun denominatore: se stessi. E qualche volta va a finire che queste domande ti spingano fino a Santiago.
Mi scuso per i tanti virgolettati, ma mi accorgo ogni giorno che un cammino non ha un senso oggettivo; tutto è rapportato alle premesse ed alla condizione mentale di ognuno nel momento in cui sceglie di partire.

Perché sono partito dunque? Ho sempre pensato che avrei fatto il Cammino per motivi turistici, perché conosco relativamente poco questa regione di Spagna (queste regioni) e che mi sarebbe piaciuto visitarle con calma sfruttando l’opportunità del cammino.
C’è sempre un altro motivo, credo. Per alcuni sarà quello religioso, per altri quello spirituale, per altri sarà una sfida con se stessi o un voto da espiare.
Per me il Cammino è un po’ tutto. Non sono abbastanza religioso da dare un motivo tanto “pesante” ai miei passi, non ne ho le conoscenze. Non sono neanche un semplice turista che vuol scoprire e sentirsi viaggiatore. Non cerco a tutti i costi una sfida con me stesso, ho scelto solo un ritmo…Io rientro in quasi tutte le categorie, ma forse in una in particolare: io rientro nella categoria di chi intraprende il cammino per motivi spirituali.
Ebbene sì, vado alla ricerca di Dio e sono sicuro che, in qualunque modo o forma si presenti, saprò riconoscerlo e affrontarlo. Ambizioso?!
No! Io non vado alla ricerca del Dio che sta in quella regione, spesso azzurra, che incorona le montagne, i campanili, le chiese o le case. Cerco quel Dio che sta nelle teste della gente. Cerco quel Dio che per mille anni ha spinto migliaia di devoti sulle strade di Santiago e nei loro sguardi, nei loro gesti, nei loro ricordi. Voglio cercare Dio sul mio Cammino, voglio mettere i miei piedi negli stessi solchi di chi porta un Dio con sé.

In definitiva cerco il Dio che sta in ognuno di noi, lo stesso Dio che ci obbliga ad essere migliori nei rapporti con gli altri. Quel Dio che ci chiede un’autocritica costante, quel Dio che ci abbraccia quando abbiamo bisogno e che molto spesso ci vede voltati altrove.

martedì 3 giugno 2014

Il MIO Cammino e il Cammino degli altri.

4 giugno 2014



Ho affrontato tutti gli impedimenti, risolvendoli nel miglior modo che mi è stato concesso. Ho dovuto patteggiare. Ora devo risolverne solo uno poi sarò certo di partire.
Ma non sono sereno… Ho sempre pensato che chi affrontava questo cammino fosse una persona "superiore", certamente da ammirare… quasi un supereroe.
Ora, per poterlo affrontare io, devo ridimensionare il tutto. Credere che il Cammino sia alla portata di tutti e, quindi, anche alla mia. Serve coraggio? Serve determinazione? Bene, posso provarci… Ma se il Cammino non è alla portata di tutti io NON posso affrontarlo.
Inoltre DEVO FARLO PER ME. Cosa non del tutto scontata.

Poi inizierà l'analisi dei "motivi" che mi porteranno sulla strada….

martedì 27 maggio 2014

Organizzare il Mio Cammino.

Non ho ancora certezze riguardo la partenza. Come succede ormai da diversi anni vorrei essere in cammino il giorno del mio compleanno, ma ancora tutto resta un sogno.

E, insieme al sogno, inizia la frenesia della preparazione, dell'organizzazione dei trasferimenti e della gestione del costo, ma, soprattutto, dello ZAINO. Cosa metto nello zaino?
Devo mantenere il fardello leggero e funzionale, organizzare gli spazi e la "distribuzione" all'interno per non essere costretto a rifarlo ogni giorno… Lo zaino sarà la mia casa per più di un mese.
Sono già lanciato alle fasi successive della preparazione. Calma, ci vuole calma.
Inizio con il capire COSA portare con me fino a Santiago, abbigliamento e tutto quanto mi sarà utile in viaggio.La parola d'ordine che trovo scritta un po' ovunque è "ELIMINARE IL SUPERFLUO". Non sono un tipo che viaggia carico, ma, da una prima lista di spunta, tutto mi sembra indispensabile.
Un esempio: torcia potente o torcia non troppo forte? Una mi può servire per camminare in condizioni di poca visibilità, ma l'altra può essere utile per preparare il bagaglio quando, di mattina presto, gli altri dormono (spero di riuscire sempre a dormire in camerate con altra gente).
Come procedo? Per avere qualche suggerimento ho stampato liste di altri che hanno fatto il cammino… Iniziamo così.

La lista prende forma...


lunedì 26 maggio 2014

Cammino di Santiago, un duro risveglio.

27/05/2014



Oggi è stato un duro risveglio.
Ieri pomeriggio, ragionando su possibili mete per le vacanze estive, ho improvvisamente realizzato che strane coincidenze fanno del 2014 l'anno giusto per iniziare il mio Cammino.
Un figlio grandicello ed una splendida moglie che me lo permette (grazie Chicca!) sono i punti di partenza fondamentali del mio cammino, che mi permettono di uscire da casa (quasi) tranquillo ed iniziare, finalmente, il mio cammino.
E' un sogno che va avanti da più di dieci anni, il Cammino di Santiago.
Libri letti, guide acquistate, mappe consultate… ed ora mi ritrovo che in meno di due mesi devo preparare il mio Viaggio, uno dei miei sogni.
E' stato un duro risveglio, premettevo, è stata una notte difficile.
Ho dormito male, agitato, nervoso… Ho paura.
Ho paura di iniziare il mio Cammino e, ancora, non è detto che lo inizi per davvero.
Ho paura di iniziare il mio Cammino o ho paura che le fortunate coincidenze non vadano a concretizzarsi in una vera partenza?
Ho paura di non partire o di partire?
Non so ancora come fare con i giorni di cui avrò bisogno, probabilmente chiederò un periodo di aspettativa da attaccare alle ferie estive, ma devo ancora parlare con il capo. C'è possibilità che mi accordi due o tre settimane, ma non è un periodo ottimo per il mondo del lavoro e dovrò sottostare alle volontà dell'azienda.
Questo, al momento, mi sembra lo scoglio più duro da affrontare.
Spero che questo sia lo scoglio più duro, non vorrei essere io, con la paura di partire, a dover distruggere un sogno, non sarebbe stato davvero un sogno.
Può essere un inizio, può essere una fine o, semplicemente, può essere una fase della mia vita.

giovedì 13 febbraio 2014

La cerveza più economica della Spagna!

Tratto da "Finding Neverland Travel Blog" ...

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Mercado Provenzal Siviglia: la cerveza più economica della Spagna!

MERCADO PROVENZAL SIVIGLIA – TAPAS BAR
Indirizzo 1: Alameda de Hércules 94, Sevilla
Indirizzo 2: Plaza de la Encarnaciòn 36, Sevilla
Giudizio: atmosfera coinvolgente, ottimo posto, ottimi prezzi, ottime tapas. Insomma ottimo.
Il Mercato Provenzal è un tapas bar super economico e che, per il successo ottenuto, ha aperto in varie zone della calda e colorata città di Siviglia. Durante il mio week-end spagnolo ne ho trovati solo due, entrambi casualmente, dato che non è particolarmente citato sulle guide.
Mercado Provenzal Alameda. Passeggiando dal centro storico verso il quartiere Macarena, attraversandoAlameda de Hercules, una grande piazza dove sono situate le ‘colonne d’Ercole’ spicca, tra i numerosi tapas bar, il Mercado Provenzal
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Un edificio giallo, di quel giallo caldo che lascia trasparire la grande commistione di culture tra l’Andalusia e i popoli arabi, una tenda rossa, alcune tinte blu e una decina di tavolini all’aperto, già tutti occupati alle tre di un sabato pomeriggio. Basta avvicinarsi un po’ di più per capirne il motivo. Oltre all’atmosfera rilassata e fuori dagli schemi, una cartello appeso affianco all’ingresso mi informa che qui c’è la birra più economica della Spagna: una caña -ovvero una birra piccola- 40 centesimi. La birra però, non è l’unica cosa conveniente in questo locale, una tapa costa infatti solo 90 centesimi, contro il prezzo medio riscontrato in altri bar che si aggira intorno ad 1,80-2 euro.
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L’interno del bar rispecchia in pieno lo stile piacevolmente ‘trasandato’ spagnolo, quel disordine che sa un po’ di casa: un bancone su cui sono appoggiate pile di bicchieri vuoti, fustoni in acciaio di birra in bella vista, e un angolino con alcune tapas fredde già pronte da scegliere e gustare. 
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Mercado Provenzal Encarnaciòn. Ho incrociato l’altro Mercado Provenzal mentre cercavo, chiaramente perdendomi di continuo, di ritornare verso il centro storico. A Siviglia succede così, imbocchi inevitabilmente tante strette stradine, per poi sbucare su una piccola piazza che nasconde una chiesa, una torre o un edifico dai mille colori, e che chiaramente non era programmato nell’itinerario.
Proprio uscendo da una piccola via, arrivo su Plaza de la Encarnaciòn, che ospita il Metropol Parasol, un’opera architettonica totalmente costruita in legno e completata nel 2011. L’edificio fa da ‘coperchio’ ad alcuni resti archeologici scoperti recentemente e ospita uno dei più grandi mercati della città. 
Proprio davanti a questa imponente costruzione, c’è un altro Mercato Provenzal, nello stesso stile e con gli stessi fantastici prezzi dell’altro. A differenza del primo, qui la sala interna è più grande e ospita quindi più tavoli. All’esterno, di fronte ai tavolini, sono sistemate alcune grandi botti di legno che fanno da appoggio a chi si vuole gustare una cerveza fresca in piedi fuori dal locale, in pieno stile spagnolo. 
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Il Mercado Provenzal è il posto ideale per un pranzo veloce a base di tapas o per passare la serata, ma è anche un buon nascondiglio per una sosta rinfrescante in un caldo pomeriggio passato a girovagare per le stradine di Siviglia, assolutamente consigliato!
Cheers! "

giovedì 6 febbraio 2014