Proseguendo verso sud si arriva a Mérida, l’ Augusta Emerita
dei
romani, Ia città fu fondata nel 25a.C. per i legionari romani che
avevano svolto le campagne
in Cantabria. Mérida divenne presto la capitale della Lusitania sia dal
punto
di vista politico che culturale con oltre 40.000 abitanti. Oggi è la
città spagnola che conserva i migliori reperti di quell'epoca.
Il teatro e l’anfiteatro affiancati sono effettivamente fantastici. Qualcosa di unico è rappresentato dal doppio colonnato originale, utilizzato tuttora come scenografia del teatro dove una statua di Cerere si erge ad assoluta protagonista di ogni rappresentazione.
Il teatro e l’anfiteatro affiancati sono effettivamente fantastici. Qualcosa di unico è rappresentato dal doppio colonnato originale, utilizzato tuttora come scenografia del teatro dove una statua di Cerere si erge ad assoluta protagonista di ogni rappresentazione.
Passeggiando per la città, s’incontra il tempio a Diana;
intatto nel suo imponente colonnato e gli scavi di una villa (Casa de Mitreo)
con un bellissimo mosaico cosmologico, i colori dei tasselli sono talmente vivi
da farlo sembrare anacronistico, totalmente fuori sintonia con il resto delle
seppur grandiose rovine.
Un altro pezzo forte della città è il Museo di Arte Romana, un'
architettura semplice racchiude dei tesori che, posti in questa cornice,
risaltano magnificamente.
Le mura del museo sono in mattoni rossi con fughe a vista, nella fitta trama creata sono inseriti reperti in marmo come colonne, capitelli, statue, busti o semplici teste che giochi di luce fanno risaltare intensamente sul semplice sfondo di mattoni.
Nota polemica: se in Italia riuscissimo a valorizzare in questo modo il nostro patrimonio, potremmo vivere di solo turismo.
Le mura del museo sono in mattoni rossi con fughe a vista, nella fitta trama creata sono inseriti reperti in marmo come colonne, capitelli, statue, busti o semplici teste che giochi di luce fanno risaltare intensamente sul semplice sfondo di mattoni.
Nota polemica: se in Italia riuscissimo a valorizzare in questo modo il nostro patrimonio, potremmo vivere di solo turismo.
Il resto della città vive degli scorci creati da parti originali di
antiche mura o dall’acquedotto poco fuori il centro; un arco celebrativo tra
due palazzi, in stile tipicamente spagnolo e piazze in cui diversi espedienti
cercano di sottrarre la gente dal chiuso delle case ,
rendono la città molto piacevole.
Buona parte del centro è, infatti, irrorato con getti di vapore che rinfrescano la calura di agosto e chioschi all’ombra di tettoie, promettono refrigerio con aperitivi e stuzzichini invitanti.
Una ‘Ruta de Tapas’ aiuta a intraprendere un percorso gastronomico per le vie alla scoperta di un’usanza tipica spagnola, accompagnare un buon bicchiere di vino o birra con assaggi vari chiamati, appunto, Tapas.
Un'altra particolarità che distingue Mérida e gran parte
dell’Extremadura sono gli immensi nidi sui tetti delle case, qui nidificano le
cicogne e lo schiocco caratteristico conferma che le gradevoli serate extremeñe si
animeranno anche della compagnia di questi grandi uccelli.
Da Mérida a Zafra la strada corre da nord a sud in una regione di
vigneti, coltivazione che, come detto, sono un’ eredità di Roma. Il terreno
fertile, la non poca acqua e il sole battente hanno permesso lo sviluppo di
vitigni tipici di questa regione. Si trovano vini rossi corposi e dal sapore
fruttato come Trincadera, Tempranillo ecc.. con prezzi molto abbordabili. La città
fulcro della produzione di vino è Almendralejo, ma non essendo inclusa nel mio
tragitto la penserò ogni volta che mi capiterà di bere dell’ottimo vino di
queste terre; l’occasione non mi è mancata di certo.
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